Uno dei consigli più utili che ho ricevuto all’inizio del mio percorso con il Reiki e la Meditazione fu proprio questo: “Quando inizi a lavorare con l’Energia, Devi Continuare!”
Ho impiegato diversi anni per comprendere profondamente cosa volesse dire e ora so quanto sia importante continuare a trasmettere questo messaggio.
Mettere in movimento consapevolmente la propria energia vitale, all’inizio, equivale a soffiare su un oggetto coperto di polvere: la prima reazione che si può ottenere è quella di alzare un polverone, appunto, e cominciare a scorgere la bellezza dentro di sé.
Non importa quale disciplina si scelga (Yoga, Reiki, Meditazione, Ipnosi…), la sensazione che la maggior parte delle persone segnala nel primo periodo è quella di maggior benessere, rilassatezza, meno stress e ansia. Corpo, mente e spirito sentono subito quanto lavorare sul piano sottile della propria esistenza possa produrre benefici.
La curva dei risultati nelle prime settimane si impenna e restituisce gran soddisfazione. Per questo, la maggior parte delle persone proseguono per alcuni mesi.
Come quando durante una dieta dimagrante serve determinazione perché la perdita di peso prosegua oltre i primi tempi, anche nelle discipline bioenergetiche serve mettere in gioco la propria forza di volontà perché la soddisfazione continui e i risultati si amplifichino.
Qualcosa tende a cambiare quando dopo il primo soffio il lavoro con l’energia comincia a richiedere dedizione, costanza e coraggio di guardare oltre la superficie: rimosso il primo strato di polvere, è necessario cominciare il lavoro in profondità perché i risultati si mantengano costanti.
Molti in questa fase rinunciano, travolti dall’abitudine della quotidianità (“Non ho tempo” è la scusa numero uno!) e dalle resistenze inconsce.
Alcuni invece – quelli che stringono i denti – superano la fase di apparente stallo e si impegnano a trasformare la pratica in parte integrante della loro vita, ottenendo grandi risultati.
Al di la dei risultati, cosa accade quando una persona si ferma?
Il polverone alzato dal primo soffio comincia a posarsi nuovamente su di loro: i momenti estatici lasciano spazio a “profondi burroni emotivi” e la mente, scoperta una nuova dimensione di vita, si chiede come sia potuto accadere che, dopo tanta bellezza, l’essere sia tornato a toccare il fondo.
La percezione che si può avere in questa fase è quella che le cose vadano peggio di prima: quando gli occhi si abituano a una grande luce, il buio sembra ancora più pesto!
A volte mi sento in dovere di spronare le persone in questa fase a rovesciare le loro abitudini e impegnarsi a cambiare: le decisioni plasmano il nostro destino e quella di continuare a scegliere la strada della crescita consapevole è una delle decisioni più sagge che si possano intraprendere per la nostra esistenza.
Sono molti anni che pratico con costanza differenti discipline e l’impegno ha sempre restituito moltissimo in qualità di vita, salute e soddisfazione.
A guardar bene, oltretutto, i nodi che devono sciogliersi verranno sempre e comunque al pettine: attraverso la via della responsabilità si può comunque soffrire, ma si vive molto meno dolore, mentre la via naturale può condurre attraverso periodi bui e molto più difficili da superare.
Ogni tanto me lo ripeto ancora: Quando inizi a lavorare con l’Energia, Devi Continuare! – Marco Cattaneo