Claudia ha iniziato tre anni fa il suo percorso con Reiki e Meditazione e mentre sta per avvicinarsi al Master, per insegnare queste discipline, ci racconta la sua storia.
Mi svegliai e pensai: “voglio restare a letto ancora un pochino”.
Mi succedeva ogni santo giorno. Sapevo di aver dormito, ma allo stesso tempo era come se non avessi riposato per niente.
E poi quel malessere che non saprei descrivere, ma che non mi abbandonava mai. Niente di definito e chiaro… solo una voce sottile in mezzo a mille pensieri.
“Ero davvero soddisfatta della vita che facevo?”
Vivevo con il mio fidanzato da tre anni. Tutto sembrava andare per il meglio. O almeno così mi raccontavo.
Il mio stomaco faticava a digerire (come forse facevo anch’io) i bocconi amari che mandavo giù ogni giorno.
Tanti piccoli disagi fisici mi accompagnavano nella vita, anche se nessun medico era in grado di spiegarmi cosa avessi davvero.
Ogni volta che parlavo con mia madre al telefono, ascoltavo sempre le stesse cose: “Stai attenta!” …sembrava che l’unica cosa importante per lei fosse sopravvivere.
Io volevo vedere il mondo, anche se a 28 anni non avevo mai preso un aereo.
In fondo non ero molto diversa da tante altre persone intorno a me… Certamente qualcuno sembrava vivere una vita migliore, ma non erano poi in molti…
“La vita è così”, ti insegnano. E tu per tanti anni ci credi anche.
Da qualche parte dentro di me, nel profondo del mio cuore, sapevo che non poteva essere tutto così…
NON andava realmente bene così.
Molto poteva essere diverso. Ma qualcosa doveva realmente cambiare.
E non avevo idea di che cosa fosse.
Il sapore amaro di un altro esame non dato all’università mi accompagnava da giorni. Due anni fuori corso…sarei davvero riuscita a laurearmi, prima o poi? Sembravo aver perso ogni speranza.
Ma soprattutto ogni voglia di compiere gli ultimi passi per laurearmi.
Si, nel frattempo lavoravo (se così si può dire), ma fare “la bella statuina” nelle fiere non era certo la mia più grande aspirazione; solo un lavoro minimamente adatto a racimolare qualche soldo.
Alla fine di ogni mese e di ogni anno la sensazione era sempre la stessa. “Stai facendo il minimo indispensabile per restare in vita, non è così?”, mi chiedevo.
Qualcosa di “storto” nella vita che stavo vivendo doveva essere raddrizzato…
L’insoddisfazione di fondo che mi accompagnava sempre richiedeva di volgere l’attenzione oltre le questioni quotidiane.
Anche se non amavo particolarmente “i guru” e nemmeno la religione… sapevo che dovevo guardare al di là di me per trovare un senso nella vita.
Avevo la consapevolezza di non riuscire ad essere la persona che avrei potuto essere.
“Perché non vieni a fare un’esperienza diversa dal solito? Perché non vieni a provare meditazione con me?”
Tutto era iniziando quando la figlia di Violetta, una signora alla quale avevo dato lezioni di informatica, mi aveva chiamata per propormi un altro lavoro.
Si trattava di collaborare come segretaria con un’associazione dedita da diversi anni alla pratica di Meditazione e Reiki.
Ci avevo messo due settimane per farmi risentire: come al solito vivevo con poco voglia di… mettermi in gioco.
Ma a pensarci bene, mi dissi una sera dopo la seconda birra, “Non ho nulla da perdere, ma solo da guadagnare“
E accettai di incontrare Marco per il lavoro.
Fu quel giorno che Marco mi pose quelle domande.
“Perché non vieni a fare un’esperienza diversa dal solito? Perché non vieni a provare meditazione con me?”
Accettai di buon grado, attratta dalla sensazione di poter incontrare persone che come me stessero cercando risposte.
Ma quello che trovai in quell’esperienza fu molto più importante delle risposte che cercavo.
“Respira profondamente…”
“Comincia a guardare fuori dai confini di quello che conosci…”
“Le situazioni che ti accadono e i comportamenti delle altre persone affondano le radici in quello che tu pensi, fai e dici…”
Una dopo l’altra, le frasi di Marco contribuirono a risvegliare in me una nuova prospettiva sulla vita.
Alcune non erano comprensibili, ma risuonavano dentro di me con un senso più profondo di quello che la mente potesse cogliere in un primo momento.
Scelsi di partecipare al seminario Reiki di base per capire di più, ma soprattutto per continuare quel processo di risveglio che avevo iniziato seguendo i gruppi di pratica.
Anche se non ero esperta, dopo pochi incontri cominciai a praticare la meditazione a casa e i risultati furono subito evidenti: mi sentivo meno ansiosa e inquieta, il mio stomaco si stava calmando e, con esso, molti dei piccoli disagi che mi accompagnavano da anni.
Una frase più di altre mi aveva toccato e, in qualche modo, aveva dato il via ad un processo di cambiamento: “qualunque disagio o malattia affonda le radici nelle emozioni che proviamo e che in qualche modo non elaboriamo fino in fondo”.
Non era un concetto nuovo: le più antiche tradizioni mediche che avevo studiato all’Università durante il mio corso di “lingue e civiltà orientali” ne avevano sempre parlato, ma non avevo mai scelto di confrontarmi con la responsabilità di vivere secondo quel principio.
E guarire.
Insomma, com’è andata a finire?
Ripensando con il senno di poi a quei momenti, mi viene da sorridere. Non è passato poi molto tempo, ma quella vita sembra così lontana.
Mi sono laureata a pieni voti; ho finalmente realizzato il sogno di essere una traduttrice…e trovato un lavoro che soddisfa pienamente le mie esigenze economiche;
ho preso il mio primo aereo (e dopo quello tanti altri, visto che la mia attività mi offre piena libertà di gestire il mio tempo!!)…ma soprattutto ora “io mi vedo e mi sento”. Proprio questo per me ha fatto la differenza: riconoscendo la mia parte più profonda sono riuscita a portarla fuori e a vivere il mio vero benessere interiore.
I miei amici adesso mi definiscono “solare”, la mia famiglia mi apprezza per quello che sono veramente e ora anch’io riesco ad amare.
Il Reiki ha reso la mia vita piena e mi ha dato nuovi occhi per vedere il mondo. Per questo non smetterò mai di ringraziare e ho deciso di intraprendere il percorso per diventare Master Reiki: per poter dare agli altri quello che è stato dato a me, la possibilità di una rinascita.
(Un ringraziamento speciale a Claudia Marchione che ha voluto condividere con noi il racconto degli ultimi anni della sua vita)