Il desiderio di trovare una mia dimensione spirituale era lì da parecchio tempo.
Cresciuta in una famiglia cattolica, per molto tempo per me il concetto di religione e spiritualità si erano in qualche modo confusi, e sovrapposti. Quando poi ho maturato un allontanamento consapevole dalla religione a cui ero stata educata, mi sono resa conto che il desiderio di spiritualità continuava ad essere presente ed io cercavo un modo di esprimere e vivere questa spiritualità nella mia vita.
Ad Aprile 2012, in modo molto istintivo e poco pianificato ho preparato lo zaino, ho comprato un biglietto di sola andata e sono partita alla volta di Bordeaux e poi, dopo un breve tratto in treno, ho proseguito il viaggio a piedi, per 800 km, fino a Santiago de Compostela.
Alla ricerca di me stessa, della lentezza, del silenzio, dello spazio interiore, della connessione. È stata un’esperienza unica, preziosa, speciale. Ci sono stati dei momenti in cui ho avuto la sensazione fisica (perchè così spesso tendo a descrivere le sensazioni reali) che ci fosse dell’altro, un flusso di energia che mi avvolgeva, e mi accompagnava e mi faceva sentire parte di un tutto più grande. E poi ci sono state le tante persone incontrate lungo il Cammino, alcune con le quali ho condiviso una nuova quotidianità, altre con le quali ho condiviso qualche parola, od un sorriso.
Reiki l’ho sentito menzionare in varie occasioni ed immagino che, in modo inconsapevole, abbia trovato una nicchia dentro di me dove appoggiarsi, ed attendere.
Rientrata in Italia ho cominciato a leggere qualcosa sui chakra, a vedere qualche video sulla comunicazione energetica, a fare qualche meditazione guidata cercando dei video su youtube. E sentivo forte il desiderio di trovare un gruppo, delle persone con cui condividere quest’esperienza.
Avevo cercato su internet dei corsi di Reiki a Roma ma quelli che avevo trovato non mi convincevano o, come dico io di solito, non mi risuonavano. Poi una sera, navigando…, ho trovato l’indirizzo di Dimensioni Parallele. Mi è piaciuta molto l’idea che fosse un gruppo di meditazione e scambi Reiki e non un seminario di Reiki a sè stante.
Come si direbbe in inglese the rest is history. Con il Reiki e la meditazione ho trovato il modo di esprimere la spiritualità nella mia vita. Le serate di scambio al lab di Modellamente sono diventate un momento importante della mia settimana, uno spazio tutto mio, dedicato a centrarmi, connettermi con la mia “io dentro” e a scambiare energia. Devo dire che Reiki in realtà è diventato parte della mia quotidianità e che spesso mi addormento la sera facendomi un autotrattamento, o faccio un trattamento al mio compagno, o trovo un momento durante la giornata per fare un respiro profondo, centrarmi su uno dei chakra e guardare il mondo intorno a me in modo nuovo.
Trovo che sia sempre molto delicato parlare di spiritualità e voglio farlo con molto rispetto. Vivere la spiritualità è un’esperienza così personale ed intima che in qualche modo è difficile da raccontare e da capire. Immagino che per ognuna delle persone con cui condivido questi momenti e che mi leggono in questo momento sia un’esperienza diversa e proprio in questo ci trovo la bellezza. Dell’unicità e del tutto, insieme – Elisa Tamburini, Libera Professionista